La Nostra Storia


La passione per il calcio incendia l'Europa.


La passione per il calcio incendia l'Europa. A Brescia si infiamma nel 1911 con la fondazione del Brescia Calcio. A Rezzato gli appassionati non mancano.
Le prime tracce concrete risalgono al 1928, in pieno regime fascista, quando nasce l'Associazione Calcio Imperia. Il nome non è casuale e fa riferimento ad un periodo storico che vede il Fascismo al potere. Fu il Podestà Enrico Scaroni a volere la nascita dell'Imperia.
Il calcio era agli albori ma già riusciva ad entusiasmare le folle.
L'Associazione Calcio Imperia milita, fino al 1940, nella categoria “Liberi” e si distingue come una delle migliori squadre della provincia.
La guerra travolge tutto e anche il calcio scompare di fronte alla immane tragedia che sconvolge il mondo.

'50


Dopo il periodo bellico, a riportare in auge il pallone a Rezzato, ci pensano l’avvocato Angelo Scotti ed Umberto Vivaldi.

L'Imperia inizia la sua avventura in Seconda Divisione e vince il campionato 1958-59. Ma la gioia per la promozione dura poco. La Promozione viene cancellata a tavolino per un cavillo burocratico. Gli anni '50 si chiudono con la vittoria nel torneo 59-60 davanti al Virle, società nata da una “costola” del Rezzato. “Storici” sono i 12 gol inflitti al Vestone alla terza di campionato, e gli 8 rifilati al Lonato, mentre i due “derby” si chiudono con un successo per parte. Goleador della stagione è Beniamino Lombardi, autore di 20 gol. Bomber che si ripete, prima di approdare nel mondo professionistico, nell’anno che segue con 18 centri.


'60


Gli anni '60 si aprono con un onorevole quarto posto nel torneo ’61-’62.
Gli anni del boom economico per il calcio rezzatese sono sopratutto legati alla promozione in prima categoria ottenuta nel 1968.
In panchina Micheli. L'Imperia Rezzato viaggia sulle ali dell’entusiasmo, mentre l’altra squadra del paese, il Virle, conosce le prime crisi societarie. In paese circola la voce che vuole un riavvicinamento tra i due sodalizi. Un valzer, quello tra Virle e Rezzato che durerà per anni con repentine unioni e immancabili allontanamenti. Gli anni 60 consegnano ai tifosi un nome che appartiene alla storia del calcio bresciano: quello di Nando Mangili, giovane rezzatese cresciuto nell'Imperia e poi passato al Brescia con il quale conquisterà tra l'altro, la serie A.


'70


Gli anni '70 si aprono con il matrimonio tra Rezzato e Virle che nell'estate del 1971 si fondono.
Il Rezzato nasce il 21 giugno 1971. La squadra viene affidata a Mario Micheli.
I dissapori interni tra i soci portano al primo esonero di un tecnico nella storia del calcio rezzatese. Micheli è gradito al popolo virlese, un po’ meno a quello rezzatese che pretende in panchina, vincendo il braccio di ferro, Fernando Mangili. Il divorzio è inevitabile. Nel ’73-74, con in panchina il compianto Angiolino Dell’Oro, si chiude al sesto posto, grazie pure ai 14 gol del giovane Nando Merighetti. Metà li segna pure nel torneo successivo ma a poco servono per salvare la squadra.
Se il Rezzato va giù, Merighetti sale di categoria approdando a Toscolano.

E’ un trasferimento che richiama l’attenzione della stampa per il prezzo del suo cartellino.
Sta di fatto che la squadra retrocede nuovamente in Seconda categoria, per poi essere nuovamente promossa due anni dopo sotto la guida tecnica di Giacomo Chiesa.

Alla fine degli anni ’70, dopo oltre vent’anni, l’avvocato Angelo Scotti, lascia la presidenza ad Antonio Bonetta, di professione fornaio. La squadra però torna nuovamente in Seconda Categoria. Bonetta, dopo soli 12 mesi, lascia la società affidandola a Franco Bulgari, industriale nel mondo del tessile che rimarrà al timone della società per due stagioni. Il Rezzato retrocede ma viene ripescato e resta in seconda categoria.


'80


Gli anni '80 sono caratterizzati dalla presidenza di Mario Montanari. Nella stagione 82-83 si torna in Prima categoria. Mattatore assoluto è Valentini, con i suoi diciotto gol, mentre in panchina c'è il confermato Ogna. L’attaccante lascia poi Rezzato per Concesio ed al suo posto arriva Massimo Mor, che pure con 18 reti, eguaglia il suo predecessore. Sono anni positivi e ricchi di soddisfazioni. Alla guida del Rezzato si avvicendano Piero Casali, Adriano Antonioli, Vincenzo Tameni, Piero Terazzan, Franco Margonari.


'90


Nel 1991 assume la presidenza il cav. Dino Casanova. Gli esordi non sono incoraggianti., visto che il Rezzato retrocede in Seconda categoria. Un passo del gambero che però serve a rilanciare la squadra alla cui guida arriva l’ex rondinella Adriano Tedoldi. In campo anche l'ex compagno di squadra Gabriele Podavini, mentre, in attacco, dal Valtrompia giunge Patrizio Altobelli, fratello del più celebre “Spillo” , che con i suoi 19 gol contribuisce a conquistare la seconda posizione. L'anno successivo Altobelli va in rete 28 volte. Alla presidenza intanto è tornato Franco Bulgari e la squadra, affidata a “Lele” Podavini, risale in Prima categoria. Dopo il passaggio di Altobelli alla trentina Settaurense, ecco che il “bomber per antonomasia del calcio rezzatese torna protagonista nel torneo ‘94-‘95 con altri 15 gol, consentendo al Rezzato di chiudere al quinto posto. Il 1997 è anno che segna un’altra svolta storica per lo sport rezzatese e, forse, nazionale. Alla presidenza della squadra viene nominata, per la prima volta, una donna, Silvana Franceschini, mentre la carica di vicepresidente viene affidata a Giuliano Milesi che poi diventerà presidente del Comitato regionale della Figc.


'00


Il nuovo secolo, con l’arrivo della signora Franceschini coincide con il miglior periodo della storia del Rezzato. La squadra vince il campionato 2000-2001 e sale in Promozione anche grazie alla bravura del tecnico Andrea Lanfranchi ed ai gol di Patrizio Altobelli (23, che portano a 58 il suo score nelle ultime quattro stagioni). Quindi nella stagione 2002-2003 il Rezzato conquista la promozione in Eccellenza. Nel campionato successivo però il Rezzato retrocede nonostante l’ex rondinella e laziale Gianpaolo Saurini, chiamato a sostituire Tony Scotti, cerchi di salvare la squadra. Poi però si risale in Eccellenza con Ivan Guerra in panchina. Ma pure lui, nella stagione 2005-2006 è costretto a dare forfait per far di nuovo posto a Gianpaolo Saurini. La retrocessione però arriva egualmente.


Oggi il Rezzato è una società solida che guarda al futuro senza dimenticare il passato. La storia è memoria, la memoria spesso diventa sogno e il sogno può diventare realtà.

Oggi sono oltre 200 i ragazzi che vestono, con l'orgoglio di chi li ha preceduti, la gloriosa casacca del Rezzato. Con loro decine di istruttori ed allenatori che svolgono con passione il proprio lavoro. Educazione, rispetto dell'avversario, capacità di socializzazione e di crescita sono concetti fondamentali per chi ha il Rezzato nel cuore così come la capacità di trattare allo stesso modo due concetti come vittoria e sconfitta. Anche per questo si è voluto ristrutturare ed ampliare il settore giovanile e dare sempre maggior importanza alla scuola calcio riservata ai più piccoli. E tutto questo senza dimenticare la prima squadra.

Il Rezzato Calcio è patrimonio di un intero territorio e della sua gente. La sua storia è la storia di un intero paese. Anche per questo è solido e costruttivo il rapporto con l'Amministrazione Comunale, anche per questo al Rezzato Calcio servono la passione, il calore, l'impegno e l'aiuto di tutta la sua gente, anche per questo il sogno è quello di un Comunale pavesato a festa e stracolmo di rezzatesi.

Nessun commento: